Trento e le barriere architettoniche: una sfida ancora aperta
- Massimo Di Matteo
- 11 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Siamo spesso portati a pensare che una barriera sia qualcosa di statico. In realtà, una barriera è tutto fuorché statica: è dinamica, perché interagisce continuamente con la nostra libertà di movimento e con il nostro modo di vivere lo spazio. Ma com'è la situazione delle barriere architettoniche e sensoriali a Trento?
A molti l’accessibilità urbana potrebbe sembrare un aspetto secondario o già sufficientemente affrontato. È vero, l’attuale amministrazione comunale si è dotata dei PEBA (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), uno strumento previsto dalla legge da oltre trent’anni. Da quando è stato introdotto, si sono fatti alcuni passi avanti, ma le prime mappature ci restituiscono una realtà tutt’altro che incoraggiante: Trento è ancora costellata da migliaia di barriere architettoniche e sensoriali.
La Difficoltà di Rendere Trento Veramente Accessibile
L’attuazione completa dei PEBA non è semplice e incontra diversi ostacoli, il primo dei quali è di natura economica. Servirebbero risorse significative per trasformare Trento in una città realmente accessibile e fruibile da tutti. La situazione si è ulteriormente complicata con la perdita del corposo finanziamento inserito e richiesto dal Comune nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo lascia la città di fronte a una sfida cruciale: trovare nuove risorse e proseguire con determinazione l’attuazione dei piani, adeguandosi finalmente a normative che, pur essendo in vigore da decenni, sono state spesso trascurate.
Il fatto stesso che le mappature abbiano rilevato migliaia di ostacoli è una prova tangibile di quanto poco sia stato fatto e di quanto lavoro resti ancora da compiere.
Barriere Architettoniche. Il Confronto con le Altre Città Europee
A questo proposito, è interessante notare che nessuna città italiana, tranne Milano nel 2016, ha mai vinto l’Access City Award, il premio istituito dall’Unione Europea nel 2010 per riconoscere le città con elevati standard di accessibilità. Tuttavia, persino la candidatura di Milano fu più apprezzata per la qualità della documentazione presentata che per una reale situazione di accessibilità.
Questo spinge a una riflessione più profonda: quale cultura e quale visione urbanistica si celano dietro queste scelte? Che tipo di geografia sociale disegnano queste barriere nella nostra città? La strada da percorrere è ancora lunga, e Trento ha molto da imparare dalle numerose città del Nord Europa che hanno ricevuto questo riconoscimento, dimostrando quanto il miglioramento dell’accessibilità possa incidere sulla qualità della vita non solo dei residenti, ma anche dei visitatori.
Qualche Dato Statistico
1.000 barriere censite solo nella Circoscrizione di Gardolo (Fonte: Comune di Trento, 2023).
Nel 2025, l'Amministrazione comunale di Trento ha stanziato appena 150.000 euro per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
(Fonte Comune di Trento 27/01/2025)
32 anni di ritardo nell'applicazione dei PEBA rispetto a quanto previsto dalla legge 104/1992.
(Fonte: Ministero delle Infrastrutture).
Gli interventi di sbarrieramento ben pianificati migliorano del 40% la mobilità delle persone con disabilità
(Fonte: WHO, 2022).
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