La nostra "parte intollerante"
- Martina Margoni

- 5 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Generazione Trento ha mosso i primi passi nel consiglio comunale di Trento. Con un carico di emozioni, come ogni prima volta impone. Ma con la consapevolezza della responsabilità che il ruolo impone.
Rappresentiamo uno straordinario 5%. Esito delle recenti elezioni. Non sono numeri, ma persone. Che costituiscono l’altro punto di vista sulla città.
Altro fra gli altri, questa è la democrazia: che tutti abbiano modo di esprimersi e il governo sia la più virtuosa, efficace, armoniosa sintesi per il bene collettivo.
Sono i primi passi, ma molto fermi soprattutto su un punto: la coscienza di un ruolo, che significa essere la voce che ascolta, una voce fuori dal coro in cerca di armonia. Non di stonature. Ecco: se mai ci è parso stonato da parte di alcuni esponenti della maggioranza derubricare a sgarbo istituzionale il sano esercizio della critica. Sappiamo quanto siamo permalosi noi trentini, ma dovremmo avere acquisito la differenza tra lamentela e segnalazione, tra offesa e critica.
E invece rileviamo una punta di piccata permalosità quel definire “sgarbo istituzionale”, quello che invece riteniamo il legittimo, dovuto necessario diritto all’opposizione. Nel senso alto del termine: non critica fine a se stessa, non essere “contro” ma in-contro, espressione di percorsi alternativi. I “punti di vista”, appunto. Abbiamo preso atto che dire le cose, essere assertivi, appare un atto rivoluzionario.
Dagli scranni della maggioranza qualcuno si è anche permesso di dirci quali parole dovremmo usare o come ci dovremmo esprimere. Questo sì riteniamo sia uno sgarbo istituzionale, pur comprendendo la frustrazione di chi sta al governo della città, ma in coscienza condividerebbe in toto i temi di chi siede, come noi, all’opposizione. Perché sono temi cruciali e “di tutti” come l’ambiente, l’aria che respiriamo, la città che vogliamo essere. Non ci accontentiamo di un fiume Adige azzurrissimo come solo un rendering può. E nemmeno di non-risposte su temi come l’inquinamento.
Lo affermiamo con forza e con passione. La stessa forza e passione di chi ci ha sostenuto con determinazione durante tutto il percorso che ci ha portati in consiglio comunale. Perché anche noi amiamo Trento.
L’alleanza che ha sostenuto il sindaco in campagna elettorale ha scelto come colonna sonora la canzone di Caparezza “Ti fa stare bene”. A noi forse si addice di più quell’altro successo di Caparezza “La mia parte intollerante”. Perché come quel brano ben esprime l’intolleranza è un valore: significa esserci, scuotersi dall’indifferenza, fare da pungolo, partecipare.
Crediamo fermamente che il più bel “garbo istituzionale” sia ricucire la sfiducia tra cittadini e politica. Crediamo che l’esercizio più alto della libertà passi attraverso l’ascolto e la partecipazione. Anche e soprattutto degli intolleranti.
Scomodi ma necessari. Vitali. Come l’aria che respiriamo.
Sì, amiamo Trento! E la nostra parte intollerante.





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