La sicurezza non si costruisce con la poesia. Una risposta a Carmine Ragozzino.
- Massimo Di Matteo
- 24 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Nel suo recente articolo, Carmine Ragozzino esprime preoccupazione per il tono della campagna elettorale e auspica un "tavolo della concretezza" tra candidati, per affrontare insieme il tema della sicurezza (dal titolo: Una campagna elettorale con scarso appeal, poca serietà e zero maturità. Ma se per la sicurezza Ianeselli, Geat e Bortolotti poi si dessero una mano?) .
Una proposta, la sua, che nasce sicuramente da buone intenzioni ma che rischia di apparire ingenua – e, soprattutto, distante dalla realtà politica e amministrativa.
Un solo sindaco governerà Trento
Sarebbe bello se bastasse mettersi attorno a un tavolo per condividere idee e spartire responsabilità. Ma questa non è una tavola rotonda, è un’elezione. E alla guida della città ci sarà una sola persona, con una visione politica ben precisa e una squadra coerente. Le proposte possono anche convergere su alcuni punti – come è naturale che sia su temi complessi e condivisi come la sicurezza – ma ciò che fa davvero la differenza è la capacità concreta di attuarle. E questa dipende da chi sarà chiamato ad amministrare, non da promesse di collaborazione preventiva.
Non bastano le parole giuste, serve chi sa metterle in pratica
La credibilità di un programma non si misura dalle parole che lo compongono – parole che, non a caso, spesso si somigliano tra i diversi candidati. La vera differenza sta nella capacità di trasformare quelle parole in azioni, nella serietà e nella competenza della squadra, nella coerenza con cui si sono affrontati i problemi nel passato, anche fuori dalla politica. È qui che si gioca la fiducia, non nei tavoli delle buone intenzioni.
Gli slogan non sono il problema, sono un servizio
Infine, una parola sugli slogan. Sono stati criticati come strumenti vuoti e ripetitivi. Ma non bisogna confondere la sintesi con la banalità. Gli slogan servono a rendere accessibili messaggi complessi, a offrire un punto d’ingresso chiaro per chi ha poco tempo e ha diritto di capire cosa propone un candidato. Nessuno slogan può esistere senza un approfondimento dietro: programma, incontri pubblici, blog, confronti diretti. Ma l’accessibilità del messaggio è un valore, non una colpa.
Quindi
Sarebbe bello vivere in una città dove tutte le forze politiche si stringono la mano prima ancora del voto. Ma il ruolo dei cittadini è proprio quello di scegliere, non di assistere a un pareggio. E per scegliere, serve sapere chi ha una visione, una squadra e la credibilità per governare davvero.
di Claudio Geat e Martina Margoni
---
Link articolo di C. Ragozzino. link.
Comments