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Romagnano: una frazione che cresce, ma i servizi restano fermi al palo

  • Immagine del redattore: Martina Margoni
    Martina Margoni
  • 21 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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C’erano una volta 800 abitanti. Oggi ce ne sono 1.500 e continuano ad arrivarne. Romagnano, frazione a sud di Trento, ha raddoppiato la sua popolazione negli ultimi decenni. Ma mentre le case aumentano, i servizi pubblici e gli spazi di comunità… restano al palo.


Famiglie giovani, bambini, anziani, studenti senza motorino: chi vive a Romagnano lo sa bene. Se ti serve una biblioteca? Devi uscire. Uno spazio per studiare o incontrarti con gli amici? Esci. Un collegamento sicuro per andare a scuola a Mattarello? Nemmeno a parlarne. Se non hai l’auto, arrangiati.


Il paradosso è che proprio mentre si costruiscono nuovi palazzi e si attirano nuovi residenti, non si costruisce una visione. Una visione di quartiere, di comunità, di vita quotidiana accessibile e condivisa.


Eppure Romagnano non chiede la luna: chiede semplicemente quello che dovrebbe essere garantito a ogni sobborgo: servizi essenziali, trasporti funzionanti, spazi di aggregazione, parchi pensati con e per chi li vive, collegamenti sicuri per andare a scuola o a lavorare senza prendere l’auto, una presenza istituzionale che ascolti e risponda, invece di ignorare.


Ecco perché Generazione Trento ha presentato in Consiglio comunale una mozione concreta e realistica. Sei punti per cominciare a ridurre il divario tra centro e sobborghi.


COSA CHIEDIAMO PER ROMAGNANO:

  1. Un trasporto pubblico che funzioni davvero, anche al pomeriggio e d’estate. Non una navetta “sperimentale” destinata a sparire, ma un servizio stabile tra Romagnano, Ravina e Mattarello, integrato nel trasporto urbano.

  2. Una ciclabile sicura tra Romagnano e Mattarello, per permettere a studenti e residenti di spostarsi in autonomia e senza rischi.

  3. Servizi essenziali, anche piccoli, come uno sportello postale (anche mobile), una cartoleria, un punto giornali/tabacchi. Piccole cose che fanno una grande differenza.

  4. Uno spazio per vivere il quartiere, che sia punto lettura, centro civico, aula studio o spazio giovani. Oggi manca tutto. Domani può esserci tutto, se lo vogliamo davvero.

  5. Parco e parcheggi sì, ma dove ha senso. Non ai margini, vicino a strade trafficate, ma dove possano essere davvero utilizzati da famiglie, bambini, anziani.

  6. Un filo diretto tra amministrazione e cittadini, con incontri pubblici regolari o uno “sportello frazione” mensile. Per ascoltare, raccogliere idee, dare risposte.


Per noi, Romagnano non è una periferia da riempire di cemento. È una comunità da far crescere, un luogo che può diventare modello di prossimità, sostenibilità e partecipazione.


Abbiamo presentato questa mozione per avviare un cambiamento concreto, perché crediamo che ogni quartiere debba avere diritto alla qualità della vita, non solo alla quantità di abitanti.


Chiunque viva a Romagnano, o in qualsiasi altro sobborgo, sa quanto sia facile sentirsi lontani da tutto. Ma è proprio da qui che può ripartire una nuova idea di città: più equa, più vicina, più viva.


Vuoi dare una mano a costruirla?

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